Inizialmente, grazie ai cerchi online, abbiamo creato una community virtuale sparsa in tutta Europa, fatta da un gruppo di persone che si ritrova e si confronta quotidianamente anche nel gruppo Telegram dedicato agli abbonati Patreon. Nel tempo abbiamo messo su la nostra Contrada della Nazione Psichedelica, chi la frequenta si conosce (a volte anche dal vivo), e sa di poter integrare le proprie esperienze nei cerchi online, che organizziamo due volte al mese (chiedendo a ciascuno di partecipare a un solo cerchio per ogni mese, per lasciare a tutti il giusto spazio). L’esistenza della rete, gli scambi di informazioni, opinioni, calore umano, solidarietà, costituiscono di per sé una cornice di sicurezza e sono elementi cardine di un panorama più tutelato, l’informazione e la condivisione ragionata sono infatti parte integrante della riduzione del rischio.
Se partecipare ai cerchi online è importante per chi nel suo contesto affronti una realtà di relativo isolamento circa questi temi – magari perché vive all’estero o perché è il solo a interessarsene nel suo giro di amicizie –, nel tempo abbiamo pensato che organizzare dei cerchi dal vivo potesse essere particolarmente efficace per chi invece viva in città. Una caratteristica che distingue i cerchi online rispetto a quelli dal vivo, è che i primi sono riservati alla community di Patreon, mentre quelli dal vivo sono aperti a chiunque voglia partecipare. Nei cerchi dal vivo inoltre è possibile utilizzare più modalità di integrazione dell’esperienza psichedelica. Per garantire che i cerchi siano orizzontali, a ogni partecipante è richiesto di condividere una propria esperienza, non è possibile limitarsi ad assistere: i cerchi di integrazione non sono spettacoli ma profondi momenti di condivisione.
Alcune caratteristiche comuni a tutti i cerchi che organizziamo sono: 1) la partecipazione empatica: tutti i presenti si impegnano a praticare una sospensione del giudizio nei riguardi delle altre persone; 2) l’assoluto riserbo circa i vissuti e le esperienze altrui, sia durante che fuori dal cerchio; 3) il rispetto di ogni cosmovisione: ogni partecipante porta con sè una visione del mondo, tutte sono valide e accolte.
I cerchi dal vivo durano circa un’ora e mezza e sono aperti a un massimo di 10 partecipanti, così da garantire un giusto spazio di narrazione e integrazione personale per ciascuno.
Gli interventi dei conduttori non sono mai interpretativi e sono utili per aiutare i partecipanti a dare il proprio senso all’esperienza psichedelica vissuta, riportando nella propria quotidianità qualcosa che hanno trovato utile o “nuovo” durante l’esperienza stessa. Spesso durante le esperienze psichedeliche arrivano insight, oppure possono sbocciare nuovi punti di vista, così come capitare momenti sfidanti, elementi di difficile lettura o passaggi complicati. Attraverso l’utilizzo di vari strumenti (tra cui racconto narrativo e disegno), i conduttori facilitano l’integrazione degli elementi emersi durante l’esperienza. Tra le funzioni dei cerchi c’è il confronto tra pari rispetto a esperienze che possono essere molto forti e destrutturanti: il confronto aperto ed empatico con altre persone che hanno vissuto esperienze simili può costituire insieme un conforto circa il proprio vissuto e un’occasione di evoluzione. Una delle funzioni dei conduttori è quella di aiutare i partecipanti a capire l’eventuale presenza di difficoltà nel processo di integrazione e, ove necessario, proporre colloqui individuali per valutare se possa essere utile approfondire certe difficoltà in un percorso di psicoterapia o anche con un colloquio psichiatrico, sostenendo chi ne avesse necessità in questi passaggi.